E’ STATA CONSEGNATA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, SERGIO MATTARELLA, UNA COPIA DEL CODEX PURPUREUS ROSSANENSIS

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E’ stata consegnata al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, una copia del Codex Purpureus Rossanensis (patrimonio dell’UNESCO). La cerimonia è avvenuta, nel pomeriggio di martedì 4 giugno 2019, alla presenza del Ministro per i beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli, e l’Arcivescovo della Diocesi dii Rossano-Cariati: S.E. Mons. Giuseppe Satriano. Il Presidente Mattarella ha espresso particolare apprezzamento per il Codex Purpureus Rossanensis definendolo un vero gioiello di straordinaria bellezza, le cui pagine sono un vero e proprio capolavoro. Il Ministro Bonisoli, nel corso del significativo incontro istituzionale, ha parlato del Codex Rossanensis quale patrimonio UNESCO e capolavoro assoluto di arte antica, ma, soprattutto, testimonianza di straordinario valore culturale, storico e religioso. Il Vescovo Satriano, nel prendere la parola, ha ringraziato il Presidente della Repubblica per le sue parole di apprezzamento e ha voluto sottolineare i valori del Codex Purpureus Rossanensis, a partire dalla sua preziosità ed unicità. Il Codice di Rossano, giunto dal vicino Oriente, con la sua storia millenaria, rappresenta quei valori culturali e di bellezza che da sempre l’Italia ha espresso rivestendo nell’area del mediterraneo il ruolo significativo di casa dell’umanità. Mons. Satriano, in modo particolare, si è soffermato sul significato che un’opera come questa rappresenta per la Calabria e la stessa Chiesa calabrese, realtà ricche di storia e di cultura che oggi più che mai vogliono crescere in questa propositiva e costruttiva direzione, soprattutto per il futuro dei giovani. Il Vescovo, proseguendo nel suo intervento, ha dichiarato: “Il prezioso Evangeliario, giunto dai primi secoli del cristianesimo, è testimonianza forte della centralità dell’incarnazione del Cristo, per la storia di quel tempo. La valorizzazione del Codex – ha sottolineato lo stesso padre Arcivescovo – ci sta aiutando in un significativo percorso di umanizzazione, consapevoli dell’essere ambasciatori di storia millenaria e di religiosità viva che hanno attestato il nostro popolo nella capacità di essere accogliente e inclusivo. Il Codex, anche a livello sociale, ci ha richiamato alla centralità della persona, cogliendo ogni opportunità per sostenere e valorizzare la crescita del territorio, creando nuovi spazi di lavoro per i nostri giovani”. Mons. Satriano, al termine del suo intervento, ha voluto rivolgere il suo invito personale al Presidente Mattarella affinché possa fare tappa a Rossano per vedere da vicino il Codice e le ricche testimonianze monumentali bizantine della chiesa locale, fra le più belle e suggestive d’Italia. Alla cerimonia, inoltre, hanno preso parte, per il MiBAC, il Segretario Generale, dott. Giovanni Panebianco; il Capo di Gabinetto, dott.ssa Tiziana Coccoluto; il Capo Ufficio Stampa del Ministro, dott. Giorgio Giorgi. Per la Diocesi di Rossano-Cariati, il Vicario Generale e Direttore del Museo Diocesano e del Codex, don Pino Straface; il Commissario Prefettizio del Comune di Corigliano-Rossano, il dott. Domenico Bagnato; il già Sindaco di Rossano, dott. Stefano Mascaro; il Responsabile dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali, don Nando Ciliberti; il Segretario dell’Arcivescovo, don Domenico Simari, la Vice-Direttrice del Museo Diocesano e del Codex e Responsabile di “Insieme per Camminare” (Ente gestore del Museo), dott.ssa Cecilia Perri; il Consigliere delegato del Gruppo editoriale “Franco Cosimo Panini” che ha realizzato il facsimile, dott.ssa Lucia Panini; la signora Rosi Fontana, curatrice della comunicazione per il Codex Purpureus Rossanensis. Il prezioso manoscritto la cui colorazione porpora delle carte membranacee (pergamene) conferisce al volume valore di estrema sacralità. Si tratta di un oggetto prezioso, manifestazione di potere, opulenza e prestigio del possessore e della committenza e non poteva che appartenere ad una classe socio-economica assai elevata. Il Codex Purpureus Rossanensis, opera bizantina del VI° secolo dopo Cristo in pergamena color porpora manoscritta e miniata, è estremamente importante sia dal punto di vista religioso sia dal punto di vista della manifattura, tali da rendere il substrato scrittorio simile a pochissimi altri esemplari finora esistenti, fra i quali la Genesi di Vienna e il Sinopense di Parigi. Il Codice di Rossano si presenta con 188 fogli di pergamena di dimensioni 31 cm x 26 cm numerati recto verso e scritte in caratteri in oro e argento. Per la sua consistenza, pur se mancante di molte pagine, il Rossanensis è il più prezioso fra i codici onciali (scritti in caratteri greci maiuscoli) dell’antichità. Ma soprattutto è l’unico codice rilegato, i codici analoghi sono ormai solo fogli sciolti. Esso contiene l’intero Vangelo di Matteo, parte del Vangelo di Marco, mentre sono interamente perduti i Vangeli di Luca e Giovanni, e una parte della lettera di Eusebio a Carpiano sulla concordanza dei Vangeli. Il Codex contiene 15 pagine miniate con 12 miniature sulla vita di Cristo, una miniatura dei quattro Evangelisti, parte della Lettera di Eusebio a Carpiano racchiusa in una decorazione aurea e il ritratto di San Marco. Le miniature, nell’ordine in cui appaiono nell’attuale rilegatura, raffigurano: la Resurrezione di Lazzaro; l’ingresso di Gesù in Gerusalemme; il Colloquio con i sacerdoti nel tempio e la purificazione del tempio; la parabola delle dieci vergini; l’ultima cena e lavanda dei piedi; la Comunione degli Apostoli (che occupa due pagine del Codice); Cristo nel Getsemani; il Titolo a piena pagina delle tavole dei canoni; la Lettera di Eusebio a Carpiano; la guarigione del Cieco nato; la Parabola del buon Samaritano; il processo di Cristo davanti a Pilato, con il rimorso e suicidio di Giuda; la scelta tra Gesù e Barabba e, in ultimo, il Ritratto di San Marco con Sophia. L’opera nel 2015 è stata riconosciuta quale Patrimonio dell’Umanità ed inserito nella categoria “Memory of the world”. Nel 2016 è terminato il lungo lavoro di restauro eseguito dall’ICRCPAL di Roma. Un intervento particolarmente rispettoso del delicato equilibrio di un’opera così antica, preziosa e importante, con il fine di tramandarla il più a lungo possibile alle future generazioni. Il Codex è custodito nella Diocesi di Rossano-Cariati. Dal 1952 è esposto nel Museo Diocesano e del Codex che, nel 2016, ha visto un importante riallestimento con una sala interamente dedicata al Codice. Nel 2017, per volere dell’Arcivescovo di Rossano-Cariati: Monsignor Giuseppe Satriano, è avviato il progetto di realizzazione di cinque copie del Codex Purpureus Rossanensis. La prima fra queste, realizzata in marocchino bruno tinto al vegetale con filetti e titolo al dorso e contrassegnata ad personam, è stata riservata al Presidente della Repubblica Italiana: Sergio Mattarella. L’edizione fac-similare del Codex ha richiesto due anni di lavoro specialistico per sviluppare e adeguare, allo stesso tempo, le tecniche di stampa necessarie alla resa del fondo purpureo, ma anche alle peculiarità cromatiche del Codex. La preziosa edizione, realizzata da Franco Cosimo Panini Editore, garantisce l’assoluta fedeltà all’originale, grazie alla preziosa collaborazione di eccellenti maestranze e artigianalità italiane per la sua realizzazione. Un’altra copia del Codex sarà consegnata, prossimamente, a Papa Francesco. Si tratta, dunque di un’opera di pregevole fattura che, ogni anno, richiama numerosi studiosi, turisti e studenti provenienti dall’Italia, dall’Europa (Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Austria, Belgio, Svizzera, Olanda, Russia) e da alte Nazioni quali: America, Australia, Argentina, Brasile, Cina e Giappone. Dati incoraggianti che fanno ben sperare per il futuro in modo tale che si possa incrementare, ulteriormente, il turismo (di massa e di qualità) in questo importante lembo della Calabria, la Piana di Sibari, che ha molto da offrire grazie alle sue meravigliose bellezze naturali e monumentali.

 

ANTONIO LE FOSSE

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