Tanta gente ha partecipato alla Santa Messa in memoria del docente Massimo Bevacqua ucciso in Tunisia

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Tanta gente, nella serata di giovedì 4 febbraio 2016, ha partecipato alla Santa Messa, nella Chiesa di San Giuseppe allo Scalo di Rossano, in ricordo del giovane docente rossanese Massimo Bevacqua che, un anno fa, fu trovato senza vita all’interno della sua abitazione a Sidi Bou Said in Tunisia, a circa 20 chilometri dalla capitale tunisina, dove insegnava lingua italiana presso l’Università di Cartagine e all’Istituto italiano di cultura di Tunisi. Bevacqua, inoltre, insegnava, a contratto, anche in Italia presso le Università di Roma e Urbino. Il giovane docente, il quale amava profondamente il suo lavoro e la cultura araba, era molto apprezzato a Rossano e nelle sedi dove ha operato prima che accadesse il tragico episodio, avvenuto tra il il 3 e il 4 febbraio 2015, con il rinvenimento del suo corpo, senza vita, nell’appartamento dove abitava da diversi anni. Un episodio che, in quella triste e nefasta data, ha sconvolto l’intera comunità rossanese e non solo (tra questi molti amici, studenti e colleghi). La sua figura, a distanza di un anno, è stata ricordata, nel corso della Santa Messa a Rossano, dai familiari e dai tantissimi amici in cui non sono mancati momenti di grande commozione, al termine della celebrazione eucaristica, con forti abbracci al fratello Cataldo, alle sorelle, ai cognati ed ai nipoti dell’indimenticabile Massimo. Ora, dopo l’arresto e la confessione dell’assassino, si attende il processo di condanna nei confronti di colui il quale ha commesso il reato. Questo è accusato di omicidio, furto e incendio doloso. Tutti, infine, si augurano che venga fatta giustizia e, allo stesso tempo, che venga inflitta una pena esemplare all’autore dell’omicidio del giovane docente rossanese: Massimo Bevacqua. 

ANTONIO LE FOSSE

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